L'Olio Essenziale di Lavanda è uno degli oli essenziali più popolari e versatili al mondo, utilizzato in molti modi diversi, tra cui aromaterapia, cosmetica, prodotti per la cura della pelle e per la cura della casa.
Oggi scopriamo come distillare questa pianta per ottenerne un alleato di bellezza e salute. (Se vuoi scoprire anche gli usi e i benefici di questo portentoso estratto, ne parliamo in un altro articolo che puoi leggere cliccando qui)
Iniziamo con il dire che contrariamente a quanto si possa immaginare, queste essenze sono piuttosto difficili da realizzare in casa.
Occorrono infatti tutta una serie di conoscenze e strumentazioni base necessarie se si vuole ottenere un prodotto di qualità!
Per estrarre il prezioso olio essenziale di lavanda, dopo aver raccolto i fiori, bisogna trasportarli delicatamente in laboratorio, stando attenti a non pressarli troppo.
Il momento balsamico di raccolta è importante, sia per la quantità che per la qualità dell’olio essenziale da estrarre e varia a seconda del metodo utilizzato, della specie di pianta e dalla tipologia di terreno.
Esistono diversi metodi per estrarre l'olio essenziale di lavanda, in base alla purezza del prodotto che si vuole ottenere.
Vediamone alcuni:
La distillazione in corrente di vapore:
Viene utilizza il vapore caldo per estrarre gli oli essenziali dalle foglie e dai fiori della pianta di lavanda, separandoli dall'acqua.
Il distillatore di base è formato da due ampolle, nella prima si mette a bollire l'acqua, questa a sua volta è collegata a un'altra ampolla in cui vengono collocati i fiori di lavanda. L’acqua verrà portata ad ebollizione , il vapore prodotto passerà attraverso i fiori e catturandone l’essenza prosegue raggiungendo l’ultimo contenitore tramite una serpentina di raffreddamento.
A questo punto, avendo l'olio essenziale un peso specifico diverso da quello dell’acqua, si deposita in superficie e permette la separazione tra i due prodotti e il successivo imbottigliamento.
L’olio essenziale ottenuto deve essere conservato in flaconi di vetro scuro ben chiusi ed è utilizzato preferibilmente dopo un periodo di “riposo” di circa 3-4 mesi.
Durante questo periodo il profumo matura e si armonizza, esprimendo le sue migliori caratteristiche olfattive e salutistiche, per i suoi innumerevoli e benefici usi.
I contro di questo procedimento sono la bassa resa del prodotto, i tempi di lavorazione e i costi elevati.
L'estrazione tramite solventi:
Vengono utilizzati solventi chimici per estrarre l'olio essenziale dalle piante.
Con tale tecnica si estraggono grandi quantitativi di oli in poco tempo, con costi contenuti
vediamo insieme il procedimento:
Si dispongono le piante su una griglia, si fanno passare dei solventi che già isolano le essenze, poi con l'evaporazione si estrae l'olio essenziale.
Questo metodo è più indicato per l’uso come profumatore di ambienti ma meno indicato per l’utilizzo nella cura del corpo, poiché i solventi chimici possono lasciare tracce nel prodotto finale e alterarne le proprietà rendendole dannose per la pelle.
Infine c’è l'estrazione con alcool:
La pianta viene lasciata macerare in alcol vegetale e l’essenza viene poi separata dall’alcool, che non viene però mai rimosso al 100%, conferendo all’essenza un sentore alcolico.
Anche questo metodo viene usato sopratutto per la creazione di prodotti che non vengono a contatto diretto con il corpo.
Tutti questi metodi sono validi sistemi per estrarre l'olio essenziale, ognuno con i suoi pro e contro.
Tuttavia se si vuole beneficiare a pieno dei benefici dell'olio essenziale di lavanda, è importante assicurarsi di acquistare un prodotto che sia stato estratto con un metodi delicati, meglio se in biologico e che non contenga solventi o altri agenti chimici (Il nostro distintivo processo di distillazione dura svariate ore e si avvale solo di una metodologia naturale, certificata biologico, per estrarre tutte le proprietà e i principi attivi puri; al fine di creare un Olio Essenziale e un'Acqua di lavanda puri e adatti per tutti i tipi di pelle, anche quelle più sensibili e delicate)